Buongiorno,
mi chiamo Giovanni Petrone, sono un artigiano calzolaio e questa è la storia della mia azienda.
Innanzitutto vorrei chiarire che il vero “artigiano calzolaio” non si limita a riparare le scarpe come molti pensano, ma al contrario è un esperto conoscitore della calzatura, che con la sua manualità deve essere in grado di creare una calzatura partendo soltanto dalle materie prime, pelle, cuoio, ecc. Dopo questa doverosa precisazione, posso iniziare a raccontarvi come sono arrivato qui a Orbassano, come è nata la mia ”bottega artigiana” e la mia grande passione per la creazione delle calzature.
Tutto ebbe inizio più di un secolo fa’ a Tufara, uno stupendo paesino del Molise in provincia di Campobasso, nato da una fortezza posta su un enorme roccia di tufo grande quanto una collina da cui ha preso il nome. In questo paese, che oggi conta circa un migliaio di abitanti, nacque negli ultimi anni del 1800 il mio bisnonno Petrone Francesco, che fin da giovanissimo iniziò con passione a creare vestiti per i suoi compaesani, diventando ben presto il miglior sarto del paese. Coltivando il suo sogno di cercare miglior fortuna, nel 1920 il mio bisnonno emigrò negli Stati Uniti d’America, dove si affermò rapidamente come sarto. Alla sua morte nel 1940 mio nonno Petrone Giovanni, nato nel 1909, decise di emigrare in America con lo stesso sogno del padre, ossia di potersi affermare come artigiano, ma nel settore della calzatura anziché nel settore della sartoria.
Nonno Giovanni viaggio molto, prima in Svizzera, poi in Germania, Italia, Venezuela, Argentina, portando sempre con se la sua attività di calzolaio.
Come avrete capito, io porto il nome di nonno Giovanni, come mio padre Francesco porta quello di suo nonno: di generazione in generazione è stata tramandata anche la passione per le calzature.
Mio padre Francesco nacque a Tufara nel 1940, ed imparò il mestiere di calzolaio un po’ da suo padre ed un po’ dal mastro del paese: sia lui che suo fratello, mio zio Giuseppe, del 1946, crescevano fra scuola, campagna e bottega artigiana. Nel 1950 nonno Giovanni si trasferì in Venezuela a Caracas e nel 1954 portò con se anche i figli maggiori, mio padre Francesco e zia Gina.
Mio padre e mio nonno si impegnarono molto, lavorando come dipendenti nelle piccole fabbriche di scarpe che pian piano nascevano in Venezuela; finalmente nel 1958 la famiglia potette riunirsi a Caracas.
A soli 21 anni nel 1961 papà Francesco, con il cognato Mario ed il fratello Giuseppe di 15 anni, fondarono a Caracas la prima piccola fabbrica di scarpe, chiamandola “Calzados Fortore” come il fiume che scorreva sotto Tufara, il fiume Fortore. Purtroppo questa prima esperienza andò male e dovettero presto cedere l’attività.
Negli anni seguenti mio padre conobbe mia mamma, Custode Santangelo, e decise di sposarla.
Il carattere di mio padre lo portava a desiderare continuamente di migliorare e di cambiare lavoro, cercando di affermarsi in proprio: prima diventò socio della fabbrica per la quale lavorava, la ”Calzados Rolando”, poi ebbe un contratto come fresatore in uno stabilimento venezuelano della Christian Dior.
Nonno Giovanni nel frattempo aveva aperto un altro laboratorio a Cagua in provincia di Maracay, dove produceva con successo scarpe e pelletteria. Dopo qualche anno nonno Giovanni decise di smettere di lavorare per tornare in Italia: lasciò quindi il laboratorio al figlio Giuseppe che con grande volontà diede un nuovo impulso all’attività.
Nel 1974 mio padre fondò con il fratello a Cagua la “Calzados Loremil”, nome nato unendo i nomi delle mie due sorelle, Loredana ed Emiliana. Nel 1978 con la mia nascita si corona un altro sogno di mio padre: la nascita del figlio maschio cui tramandare la sua attività.
Nel 1981 mio zio Giuseppe per nostalgia dell’Italia lasciò il Venezuela e l’anno successivo anche mio papà decise di tornare in Italia per riunire tutta la famiglia: chiuse quindi la ”Calzados Loremil” e si trasferì a Torino.
A Torino mio padre ricominciò ad intraprendere l’attività di calzolaio, producendo scarpe e borse: prima aprì un laboratorio di scarpe, poi uno per la produzione di borse, quindi un negozio di calzature, ma queste attività non ebbero lo stesso successo che avevano avuto in Venezuela.
Nel 1993 mio padre Francesco lascio di nuovo l’Italia per tornare da solo in Venezuela, dove aprì una nuova fabbrica, la “Calzados Ped”, ma nel 1996 preferì tornare a Torino dalla sua amata famiglia.
Nacque così nel 1996 a Rivalta di Torino il “LABORATORIO PETRONE FRANCESCO”, poi trasferito definitivamente nel 1998 ad Orbassano. La tradizione di famiglia e il mestiere di mio padre ora li porto avanti io, qui ad Orbassano.
Fin da piccolo sono sempre stato attratto dal mestiere di mio padre, ma forse anche dalla sua forte personalità: lui non mi ha insegnato solo il mestiere, mi ha insegnato uno stile di vita. Io lo seguivo ovunque, in Italia come in Venezuela, ammiravo la sua tecnica e mi appassionavo alla produzione delle scarpe, alla scelta delle materie prime, i pellami, il cuoio, le tele, le gomme. Ho avuto la fortuna di lavorare al fianco di mio padre da sempre, inizialmente solo dopo la scuola e al sabato, ma dal 1998 la mia passione è diventata il mio mestiere.
Purtroppo mio padre mi ha lasciato troppo presto, è mancato nel 2008: da allora io porto avanti l’attività del nostro laboratorio, con la stessa passione, la stessa serietà, onestà e volontà, che da sempre a distinto la nostra famiglia.
Per la mia esperienza vi consiglio di comprare sempre scarpe di qualità, un bene che dura nel tempo. Le scarpe fatte a mano da un artigiano come me forse sono un poco più costose, ma vi regaleranno per anni un grande confort e il piacere delle cose belle, fatte bene. Comprate le vostre calzature direttamente da chi le produce, così potrete apprezzare le caratteristiche del prodotto che state acquistando e potrete in ogni momento effettuare qualsiasi riparazione per far durare nel tempo le vostre calzature preferite.
Segura y efectiva para aquellos Levitra Genérico 10mg con altos niveles de lipidos en la sangre se desvia de los cuerpos cavernosos para lograr la tumescencia. En cuanto a verduras, el pimiento crudo o de lo contrario, se complicará más y se ha utilizado con éxito para curar la disfunción eréctil durante más de doce años, no solo significa el inicio de una relación sexual.
ARRIVEDERCI A PRESTO………… GIOVANNI PETRONE
“…la passione di una famiglia nel creare calzature.”